Siamo nel 1960 e per le vacanze pasquali era usanza che la zia Filomena invitasse a Verzino, dove abitava, un nipote o una nipote della mia famiglia e quell’anno tocco’ a me. Non ero molto contento di passare le feste a casa degli zii ma non potevo certo mancare loro di rispetto rifiutando e cosi accettai facendo finta di essere contento. A Verzino mi aspettavano giornate abbastanza noiose: da solo non mi lasciavano uscire ed ero costretto a stare con mia cugina, molto più grande, che faceva la sarta. Aveva un piccolo laboratorio che serviva anche da camera da letto per me. Insieme a lei c’erano alcune ragazze che venivano durante il giorno per imparare il mestiere di cucitrici e che erano per me un dolce passatempo.
In uno di questi miei passaggi da Verzino mia zia mi portò con lei in campagna a raccogliere i prodotti dell’orto in una zona fuori paese chiamata Cona.
Vi racconto questa cosa non per saltare da palo in frasca ma perché molti anni dopo sono ritornato nello stesso posto non per raccogliere fagiolini ma per accompagnare un mio amico tedesco, venuto in vacanza in Calabria, che voleva visitare un certa Chone. Un suo lontano parente gli aveva parlato di questo luogo in modo interessante ed emozionante. Ho ritrovato facilmente il posto anche se era completamente cambiato. Niente più orti e acquari, filari di pomodori e peperoni ma solo terreno incolto e brullo. Girando fra le erbacce si potevano ancora vedere dei pezzi di terracotta, presumibilmente resti da antichi vasi o di tombe. Nessuna traccia comunque di mura o costruzioni antiche. Per me è stato comunque un ritorno indietro nel tempo in cui, bambino, avevo potuto godere inconsapevolmente del contatto con la storia dell’antica Calabria. I Choni in Calabria sono considerati un’antica popolazione italica, variante etnica degli Enotri, un popolo pre-ellenico già presente nella regione prima dell’arrivo dei Greci nell’VIII secolo a.C.
Erano dunque indigeni della Calabria, stanziati soprattutto nell’ entroterra ionica tra Crotone e Cariati. Probabilmente in quella zone era esistita una città chiamata Chone, da cui il toponimo di Cona come è conosciuto tutt’ora.
La loro origine è legata a tradizioni che li connettono anche a miti del mondo egeo-miceneo. Fondazioni attribuite a eroi troiani come Filottete, ma rimangono comunque una popolazione autoctona con una propria cultura già prima della colonizzazione greca. Ma questa è un’altra storia che non è il caso di approfondire adesso.